AUTORITRATTO
Martedi’ 14 gennaio 2014 alle ore 19, al Circolo Fotografico Triestino - Via Zovenzoni, 4 , Trieste,
vernissage della MOSTRA
Diciotto fotografi, soci del circolo, espongono le loro opere
di autoritratto fotografico: 35 fotografie frutto di un progetto condiviso.
L’idea, spiega Rocco Colavito ispiratore
dell’iniziativa, nasce dal fascino che da sempre l’autoritratto suscita tra i
fotografi, gli artisti, la gente in generale. Esso infatti origina da sempre tanti interrogativi. Cosa
vuol dire l’autore rappresentando se stesso? Cosa vuol far vedere o non vedere
di sé? Cosa vuole comunicare a se stesso o agli altri?
Sono queste le domande, e altre ancora, alle quali gli autori
hanno cercato di rispondere con le proprie percezioni del sé traducendole in
espressioni ed immagini. Attraverso lo
sguardo rivolto verso se stesso l’auto
ritrattista si cimenta nel triplice
ruolo, non facile, che lo vede allo stesso tempo autore, soggetto e spettatore .
E come dice la celebre fotografa Cristina Nunez “Da lì la potenza comunicativa
dell’autoritratto: L’autore attira a sé lo spettatore come sussurrandogli
nell’orecchio -questo ti guarda- . E lo invita a immergersi nell’intricata
dinamica di identificazione e relazione tra i tre ruoli, e attraverso questo
scambio assicura la sua immortalità nei cuori e nelle menti dei posteri”.
L’interesse di questa collettiva è proprio
nell’interpretazione talvolta sofferta, che
ciascun autore ha dato del sé o dei tanti frammenti del sè da lui riconosciuti.
Una ricerca interiore al confine tra
desiderio di una espressione tout-court dell’inconscio e coscienza che di sé,
invece, si vuole che gli altri vedano.
E
cosi la mostra corre tra immagini a colori e in bianco e nero, tra volti
nascosti, volti deformati, corpi nudi, occhi nascosti, ricordi del passato e
immagini di richiamo surrealista. Viene così offerto uno spaccato di questo
genere di fotografia. Praticato da diversi artisti e fotografi ma soprattutto
in questi tempi, con la diffusione del digitale, da molte persone. E nonostante ciò, e potrebbe sembrare un
paradosso, puntare la macchina verso se
stesso è sempre difficile. Il farlo significa mettere in evidenza la differenza tra l’immagine che ciascuno porta
dentro di sé, ancorata ai momenti di
gioventù, e quella evidente che invece
ci mostra lo specchio del tempo.
Ci
vuole convinzione e volontà per superare questa barriera psicologica cosa che i 18 fotografi della mostra hanno, ognuno a
proprio modo, felicemente realizzato. Memori forse di una frase di Roland
Barthes “la fotografia non rappresenta né riflette la realtà, ma le dà
significato”.
Allora arrivederci, vi aspettiamo!
La mostra continuerà sino al giorno 21 gennaio e potrà essere visitata nei seguenti orari: dal lunedì al sabato dalle 18 alle 20 e domenica dalle 10 alle 12.
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