giovedì 11 giugno 2009

Toponomastica, parte seconda.

Don Giovanni Minzoni (Ravenna, 1 luglio 1885 – Argenta, 23 agosto 1923)
Nasce a Ravenna nel 1885 da una famiglia della borghesia, nel 1909 viene ordinato sacerdote ed inizia a svolgere il suo servizio ad Argenta. Nel 1916 viene chiamato alle armi, e svolge il servizio militare come cappellano tra i militari al fronte, ottiene anche una medaglia d'argento per il coraggio dimostrato. Terminata al guerra torna ad Argenta dove è molto attivo nelle opere sociale, nel cooperativismo e nel dialogo con il mondo operaio. Interessato da sempre ai giovani si oppone all'apertura dei balilla ad Argenta.

Da Wikipedia
"Grazie all'incontro con don Emilio Faggioli, già fondatore nell'aprile del 1917 del gruppo scout Bologna I, e poi assistente regionale dell'Emilia-Romagna, don Minzoni si convinse della validità dello scautismo, per cui decise di fondare un gruppo scout nella propria parrocchia.
L'8 luglio 1923, don Emilio Faggioli fu invitato nel teatro parrocchiale di Argenta a tenere una conferenza sulla validità educativa dello scautismo. "Attraverso questo tirocinio e disciplina della volontà e del corpo", affermò don Faggioli, "noi intendiamo formare degli uomini di carattere".
Dalla galleria lo interruppe allora il segretario del fascio di Argenta "C'è già Mussolini...!". Monsignor Faggioli riprese il suo intervento spiegando all'uditorio che lo scautismo agisce sopra e al di fuori delle fazioni politiche. "Vedrete da oggi lungo le vostre strade i giovani esploratori col largo cappello e il giglio sopra il cuore. Guardate con simpatia questi ragazzi che percorreranno cantando la larga piazza d'Argenta." "In piazza non verranno!" esclamò ancora il segretario del fascio. Gli rispose allora don Minzoni stesso: "Finché c'è don Giovanni, verranno anche in piazza!". L'applauso dei giovani troncò il dialogo.
Più di settanta iscritti al gruppo degli esploratori cattolici di Argenta erano una realtà, e le minacce non erano servite al loro scopo."
La sera del 23 agosto 1923 viene brutalmente ucciso a bastonate da alcuni squadristi capeggiati da Italo Balbo.

Si ricorda che il fascismo nel 1927 decise la chiusura di tutti i movimenti giovanili (Asci compresa) e impose la confluenza degli iscritti nei Balilla, si salvò per intervento del Vaticano solo l'Azione Cattolica.

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